Eleganza in panchina e fuori, compattezza e serenità nello spogliatoio, leggerezza e piacere in allenamento: sono tanti gli elementi che caratterizzano la gestione di Andrea Pirlo, già ampiamente visibili e messi in evidenza anche dai suoi giocatori. Giudicare la Juventus di Pirlo in questo avvio di stagione è sicuramente prematuro, così come lo sarebbe fare pronostici o scommettere ora su come andrà a finire.
Tante le incognite, troppi gli interrogativi e i nodi ancora da sciogliere. Ma cosa si è visto in questi tre mesi di Andrea Pirlo alla guida della squadra campione d’Italia? Cerchiamo di fare il punto della situazione in questo articolo di approfondimento.
L’eredità e le novità apportate da Pirlo alla Juventus
Scelto inizialmente come tecnico dell’Under 23, Andrea Pirlo si è ritrovato nel giro di poche ore catapultato in una realtà che avrebbe probabilmente abbracciato, ma che forse non si aspettava di accogliere così presto. L’esonero di Sarri, dopo l’eliminazione dalla Champions League contro il Lione, ha rappresentato per il giovane tecnico bresciano (che non aveva ancora svolto l’esame per diventare a tutti gli effetti allenatore di Serie A) quella che si può definire “la svolta della vita”.
Per alcuni avvenuta davvero troppo presto, con il rischio altissimo di bruciare la carriera dell’ex regista più forte del mondo, per altri (come già accaduto prima di lui con Guardiola e Zidane) giunta al momento giusto: “Pirlo il predestinato” è stato il mantra ripetuto da più parti prima dall’avvio di stagione. Ma nel calcio, così come nello sport in generale, si sa, le parole contato poco e a parlare sono solo i fatti: numeri e dati statistici che non mentono e sono poco soggetti ad interpretazione.
Partiamo quindi dai numeri pesanti che il Maestro ha ereditato: tre campionati consecutivi, due Supercoppe Italiane nell’era di Antonio Conte; cinque campionati consecutivi, due Supercoppe Italiane, quattro Coppe Italia nell’era di Massimiliano Allegri; un campionato nell’unica stagione allenata da Maurizio Sarri. Per un totale di nove campionati consecutivi (forse il dato che pesa più di tutti), quattro Coppe Italia e quattro Supercoppe. Senza contare le finali di Champions League.
Insomma, un palmarès che farebbe tremare le ginocchia anche al tecnico più navigato, figuriamoci a un esordiente. Ma Andrea Pirlo non si scompone e si presenta alla stampa e al mondo bianconero con l’aplomb e la determinazione di un professionista che sa il fatto suo, ha le idee molto chiare e ha già in mente la Juventus che ha intenzione di costruire. La sua.
L’esordio della Juventus di Pirlo
E se l’ombra di Allegri ha pesato su Sarri praticamente per tutta la stagione trascorsa, tanto che il tecnico toscano non è mai riuscito ad imporre davvero il suo gioco e il “sarrismo” che lo ha reso famoso in Italia e in Europa, lo stesso non si può dire per Andrea Pirlo, che quel poco di Sarri sembra già averlo spazzato via. A partire dal modulo: 3-4-1-2 in fase offensiva e 4-4-2 in fase difensiva. Niente più primi tocchi, niente più passaggi infiniti senza arrivare a conclusione.
Danilo, il più utilizzato finora dal Maestro, cresce in modo esponenziale, diventando addirittura il punto focale di una difesa “elastica”, passando da terzo centrale a terzino a seconda della fase di gioco. La fasce, con Chiesa e Cuadrado su tutti, riescono ad allargare la difesa avversaria, favorendo le conclusioni che sono spesso mancate alla Vecchia Signora. L’attacco, che ha finalmente ritrovato un vero numero nove in Morata (in grado di essere per Cristiano Ronaldo ciò che era Benzema nel Real Madrid), si sta dimostrando all’altezza delle aspettative. Il nodo cruciale per la Juventus rimane ancora il centrocampo, ma i nuovi innesti (Arthur, Kulusevski e McKennie) hanno già mostrato di che pasta sono fatti.
Dove arriverà la Juventus di Pirlo
Quali pronostici dunque per la Juventus di Pirlo? È ancora presto, è vero; la strada è lunga e questa stagione – così come quella passata – giocata nel pieno di una pandemia può riservare ancora tantissime sorprese. Sono indubbiamente troppi gli elementi che, a prescindere dal gioco, interverranno per definire le sorti delle varie squadre, sia in Italia che in Europa.
Ma una cosa sembra essere già molto chiara, a tre mesi dall’avvio di stagione: la Juventus di Andrea Pirlo sta prendendo forma, il potenziale reale di questa rosa non è ancora stato espresso al massimo (probabilmente neppure al 50%) e il tecnico bresciano, determinato e ambizioso, non ha alcuna intenzione di concludere la sua prima stagione sulla panchina bianconera senza portare a casa trofei; tra tutti, si sa, il decimo scudetto consecutivo e la coppa dalle grandi orecchie.